Laboratori emozionali: il Pittore di Policoro
Data: 15/06/2023
La rappresentazione ha avuto la sua idea generativa nel lavoro di ricerca ed interpretazione delle fonti.
Abbiamo ricercato le fonti più antiche attraverso le quali ripercorrere la storia della cultura e dei luoghi della Magna Grecia ancora oggi visibili.
In particolare siamo stati animati da una domanda: Cosa può dirci a noi oggi quella storia fatta di oggetti, dipinti, scavi?
Può nascere un simpatia con qualcosa del passato così da tutelarlo e promuoverlo?
Siamo voluti partire dalle cose che più ci hanno subito incuriosito e affascinato.
Visitando il museo, ci siamo avvicinati alla tomba del pittore di Policoro. Ci ha incuriosito la sua ricchezza, lo stato conservativo, i suoi colori.
Ma chi è il cosidetto pittore di Policoro?
Fa parte del gruppo dei pittori protolucani Palermo-Karneia-Policoro; è un artista di notevole importanza, la cui identità è stata chiarita solo recentemente con la scoperta, avvenuta a Policoro, nel 1963, di una tomba con alcuni vasi attribuiti alla sua La sua predilezione per le scene mitologiche trattate grandiosamente è ben esemplificata nei cinque vasi della tomba di Policoro che gli si attribuiscono,tre grandi hydrìai (LCS, nn. 284-86) raffiguranti rispettivamente Pelope ed Ippodamia, Sarpedonte, Medea, e due pelìkai (LCS, nn. 287-8), una con Polinice ed Erifile, l’altra con il supplizio di Dirce.
Abbiamo voluto immaginare il pittore di Policoro all’opera. Nel suo atto creativo. Quando comincia a dipingere. Ci siamo fatti ispirare da uno straordinario documento di Luciano di Crescenzo, tratto dal libro “I Grandi miti Greci”, nel quale racconta in prima persona l’idea creativa del pittore. De Crescenzo scrive che il pittore di Policoro è stato affascinato soprattutto dalla visione di una tragedia realizzata a Metapontum. “ La sete di conoscenza ardeva in me e mi dissetai un giorno che vidi una meravigliosa scena rappresentata da attori giunti a noi dalla vicina città di Metapontium. Maschere in volto e costumi avvolgenti indossavano e raccontavano leggende e storie di Dei, eroi e comuni mortali, miti antichi come il mondo, battaglie sanguinarie, amori impossibili, viaggi fantastici e straordinarie creature meta umane”
Ecco cosa definisce il pittore di Policoro: la sete di conoscenza provocata e messa in movimento dalla bellezza della nostra terra baciata dal sole e accarezzata dal mare. Una terra gravida di storia e creatività. Proprio questo può essere una delle più grandi testimonianze umane e artistiche che la Magna Grecia e Policoro ci consegnano a noi oggi.
Sento il respiro di voi tutti
affaticarsi sulle mie dita
e io stesso nasco nuovo
sul rosso di questa argilla.
Piangi ed io mi spengo
si spegne il sole, tramonto,
cadi e io mi spengo,
nelle mie mani fredde
io mi spengo.
Dammi la luce di te,
dammi un dio che corra
su questa argilla. (Nicola Scarimbolo, 4C)
E’ possibile vedere qui tutti i lavori.